Intervista a Tao Schirrmacher, designer e river surfer
Nel city surfing la città è la nuova frontiera, il nuovo orizzonte. Sentirsi troppo lontani dall’oceano porta a trovare un posto dove vivere e reinventarsi. Il city surfing è un collettore di spinte apparentemente inconciliabili che sfociano in un nuovo percorso inimmaginabile e dirompente che traccia nuove rotte di stile e ispirazione per lo swimwear, streetwear, athleisure e urban wear. Si inserisce in una nuova cultura underground che comprende comprende surfisti di fiumi, laghi e, addirittura, di scie di barche. Questo tipo di surf è tuttavia al più sconosciuto e viene spesso considerato di scarsa qualità dai surfisti puristi.
Il brand Vans ha captato l’onda giusta e ha lanciato una web serie: “Weird Waves” che offre diversi spunti per esplorare l’insospettabile lato ondoso delle città partendo dal luogo di nascita del river surfing: Monaco di Baviera.
MarediModa ha intervistato Tao Schirrmacher, designer e river surfer
Da dove è nata questa idea?
Il river surfing è cominciato negli anni 80’ e quindi, sfortunatamente, non sono stato uno dei pionieri di questo sport. Ma da skater e snowboarder, imparare a surfare era un classico. Tuttavia, Monaco è senza sbocco sul mare e così ho iniziato a surfare sul fiume.
I river surfer rappresentano una sorta di tribù urbana con codici specifici differenti dai surfisti “classici” (specialmente in termini di moda) o vi divertite tutti insieme?
Il bello è che ci divertiamo tutti, nessuno escluso. Partiamo dall’inizio: lo stile e la cultura del surf sono onnipresenti nel nostro mondo. Alle Hawaii, in California, in Brasile, il surf è un fenomeno molto forte. I grandi marchi come Quiksilver, Hurley e Co stanno realizzando circa l’80% delle loro vendite in luoghi senza sbocco sul mare. Anche se molte persone non hanno mai visto l’oceano, l’abbigliamento da surfista è sempre più in voga.
Anche a Monaco la cultura del surf è in crescita. Negli Stati Uniti, in Austria, in Svizzera e in molti altri posti il fenomeno del river surfing è in forte crescita e collega tutti alla cultura surf.
I ragazzi giovani , che iniziano a rendere proprio lo stile street, indossano anelli e grandi catene; uno stile completamente guidato dalle caratteristiche della città. In prossimità dell’oceano lo stile si adatta alle condizioni atmosferiche (sole, forte vento), in città lo stile è più urbano. Ma alla fine è tutto sullo stile dello skate surf.
Negli ultimi anni è bello vedere come, anche i surfisti “classici” che cavalcano le onde dell’oceano, stiano iniziando a seguire lo stile street-surf delle città.
Come designer pensi che il city surfing stia giocando un ruolo nello stile e nel design della moda?
Sono più un designer industriale ma vedo un grande impatto del surf nello stile e nella moda. Al momento, essere un river surfing non è così comune; ma i ragazzi a scuola sono in cerca di uno stile proprio e questo fenomeno può senza dubbio influenzare il loro modo di vestire e di essere alla moda.
Credo che in futuro lo stile dello skate surf avrà un impatto ancora maggiore su di noi. Ci sono centinaia di onde in fase di realizzazione e ciò avrà sicuramente un impatto in termini di stile e e moda.
Hai mai pensato di progettare una collezione di moda “city surfing”?
Ci penserò!