Intervista con Giacomo Fantini fondatore del brand athleisure italiano Coverleg
Intervista con Giacomo Fantini, fondatore di COVERLEG, il brand di leggings made in Italy che unisce fashion ed eco-sostenibilità.
Come nasce il progetto Coverleg ? Da quale esperienza prende vita ?
Coverleg nasce da una piccola sfida personale. Francesca, la mia compagna di vita nonché fonte continua di ispirazione stilistica, pratica da qualche anno yoga e pilates ed è sempre stata alla ricerca di capi adatti sia alla palestra che alla strada. Un giorno le ho portato a casa qualche prototipo che avevo sviluppato nell’azienda di abbigliamento di famiglia ed abbiamo iniziato a lavorare sul concept…
Cosa vi ispira?
I leggings sono il capo che meglio rappresenta la convergenza di due mondi, il fashion e lo sport. Perciò è sempre importante tenere presente performance da un lato ed estetica dall’altro. Coverleg gioca in maniera minimale con le linee tipiche dello sport e le valorizza attraverso tecniche manifatturiere artigianali. I colori sono, dall’atra parte, quelli tipici della moda, partendo sempre dal nero.
Che tipo di tessuti utilizzate ? Funzionali e moda ? Scegliete europeo ?
Al momento la nostra scelta è stata radicale e simbolica: utilizziamo un tessuto unico per tutti i nostri leggings. È un articolo con un altissime prestazioni fatto in Italia da fibre 100% riciclate. I filati di nylon ed elastomero che lo compongono derivano infatti da cascami di precedenti produzioni. È protetto da brevetto perché unico nel suo genere. Data la nostra sensibilità verso il tema ambientale, volevamo portare il nostro messaggio al mercato activewear.
Cosa rappresenta per voi il mondo athleisure ?
Qualche anno fa è nato come una categoria commerciale di nicchia ma ora è diventato un stile di vita diffuso che sta influenzando la nostra società oltre l’abbigliamento. L’athleisure sta riscrivendo non solo nuovi codici estetici ma valori collettivi oltre la tendenza del momento.
Essere un brand made in Italy può essere un valore aggiunto in questo settore?
In campo internazionale Il MADE IN ITALY è un valore aggiunto che devi dimostrare attraverso ricerca, inventiva ed artigianalità, soprattutto in mercati come quello dell’activewear dominato da marchi americani che tecnicamente non hanno nulla da invidiarci. Il MADE IN ITALY è un segno di distinzione importante, ma i compratori lo devono notare sui capi che produci e non solo sull’etichetta.
L’aspetto ECO è fondamentale per il vostro brand ci potete raccontare cosa rappresenta per COVERLEG?
La ecosostenibilità è per noi soprattutto un dovere morale e non una opportunità commerciale. Coverleg non è né il primo né l’unico ad utilizzare filati riciclati e mi auguro che altri marchi siano incoraggiati a fare la stessa scelta. Il gradimento dei compratori è determinato solo in parte dal fattore ECO, ma i tradizionali valori dell’impatto estetico, la qualità dei dettagli e la soddisfazione nell’utilizzo restano primari.
Avete in programma di ampliare la collezione ad altri capi oltre ai leggings?
Siamo ancora nella fase di lancio, Coverleg è un progetto basato sull’idea molto semplice ed intuibile del monoprodotto. I nostri leggings lasciano grande margine a chi li indossa di creare outfits anche molto diversi e questa libertà ci piace.